Sono passati troppi giorni dal mio ultimo post e, devo dire, di essermi quasi spaventata per il senso di abitudine che stavo sviluppando verso il non scrivere. L'indifferenza è la peggior delle malattie. Per questo mi sono spinta con tutte le mie forze a riaprire il pc e ricominciare a battere sui tasti. Come andare in bicicletta, come nuotare, scrivere è una di quelle abilità che non si scordano, se lo ami, se ti appartiene. La mia lunga assenza è dovuta, neanche a dirlo, all'università: quell'universo/buco nero che quando inizia, ti ingoia nei suoi orari e nelle sue scadenze, privandoti del tempo e della voglia di fare altro. A parte guardare la tv e ingrassare. Ma la crisi è passata, le consegne sono state inviate e adesso, nel mio limbo di attesa per i risultati, posso ritagliarmi il tempo per tornare a fare altro, tipo avere una vita. Ovviamente fino al rientro dalla pausa primaverile.
In questo lunghissimo lasso temporale sono successe fin troppe cose: ho compito 22 anni, ho fatto la domanda per la tesi (sempre che si superi quest'anno...) e sono tornata a casa per la pausa di Primavera. E questo è bellissimo perché a) la primavera è bellissima, b) è la stagione più rosa di tutte e c) era tempo che l'esilio finisse. E con questo dirò la cosa più stereotipata in assoluto, quindi preparatevi tutti (ma tutti chi poi non si è ancora capito): vivere all'estero ti fa apprezzare casa tua molto, ma molto di più.
Wow, che luminare.

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Negozio "Il Papiro", Via Cavour, Firenze |
Girando per il centro e dintorni sono tornata in posti amici e ho visto luoghi nuovi, che conoscevo per sentito dire. Le vie intorno a Duomo e i negozi poco dopo il Mercato di San Lorenzo e le colline intorno a casa sono state i teatri del mio girovagare. Sono sprofondata nei cappotti intrisi di storie del Melrose Vintage Store (Via de' Ginori 18r, pagina facebook qui), provandomi i cappelli con la veletta e piangendo su quelle borse incredibili. Uno dei negozi vinte più belli di Firenze, a mio parere, di stampo londinese per il genere di merce. Ho preso un tè alla Ménagère, subito accanto, circondata dal profumo dei fiori, delle paste e del caffè (sito!). Ci sono stata dopo aver visto mille foto instagram e aver letto recensioni tutte positive. Ho sbirciato le vetrine di negozi storici e non. 50% turista, 50% figlia della mia città. Ho ripreso a are foto, a leggere e a camminare senza la frenesia del ritardo per le lezioni. E tra un pranzo pasquale e una gita di Pasquetta, ho fotografato, composto ai mercatini e finalmente mi sono presa una pausa. Ho instagrammato qualsiasi cosa e, finalmente ho ristabilito il mio equilibrio con il resto del Mondo.
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La Ménagère, via de' Ginori |
M.